Di nuovo alle prese con il digitale terrestre DTT. Rimettere a nuovo l’impianto TV con la sostituzione dell’antenna TV con 2 nuove antenne, cambiandone anche la direzione verso altri trasmettitori.
Il cambio di direzione è stato dettato dallo spegnimento di alcuni ripetitori di zona. Con la transizione al DVB-T2 alcune emittenti private hanno intrapreso una ragionevole spending review. Così è iniziata la decimazione degli impianti di trasmissione TV più piccoli. Decimazione che era in parte cominciata con lo switch-off digitale terrestre.
Se all’avvento del digitale terrestre nel 2011, nella casetta in montagna ricevevo i mux Rai, Mediaset, Timb, Dfree e 1 emittente locale, ad oggi nel 2022 si ricevono esclusivamente i mux Rai. Tra il 2014 e il 2018 furono spente progressivamente tutte le trasmittenti degli operatori privati che illuminavano in direzione dell’antenna. Fu necessario ripuntare l’antenna a metà tra il trasmettitore distante, quello degli spegnimenti e il ripetitore locale dove c’era il mux Mediaset 4. A maggio 2022 era previsto il passaggio del mux locale ad MPEG-4, quando invece è stato ridotto o spento; il segnale non arriva più dalla postazione.
Facile pensare che allo spegnimento delle emittenti private da quella direzione, seguirà lo spegnimento dell’emittente pubblica. Così ho pensato di riammodernare l’impianto esistente e di puntare nella direzione raccomandata. Polarizzazione verticale. Gli impianti di trasmissione in quella direzione non coprono tutto il territorio, per via della morfologia della zona montuosa. Improvvisai l’impianto pre-esistente nel lontano 2003 con materiali di riciclo, per quanto l’antenna fosse sul tetto dell’abitazione la ricezione analogica da quella direzione non era ottimale. Il segnale TV arrivava puntinato; mi ricordo che a Raidue si sovrapponeva Italia7, a Canale5 si sovrapponeva Retesole e Rete4 trasmetteva su UHF 36, in conflitto con il videoregistratore. Perciò decisi di puntare l’altro trasmettitore, più distante, con meno canali, ma con segnale più forte. Polarizzazione orizzontale.
Sul tetto c’era una vecchia logaritmica Offel, con il coperchietto ciano, banda III, IV, V. Aveva fatto il suo tempo, un blocco di ruggine alle estremità, dipoli un po’ piegati. Il cavo di discesa aveva la massa di rame totalmente annerita, ossidata, anche il conduttore interno era a pois neri. Nonostante ciò il vecchio impianto TV continuava a funzionare degnamente, ma la decimazione ha reso strettamente necessario l’intervento sul tetto.
Avevo comperato per tempo tutti i materiali. L’intenzione iniziale era quella di spostare le antenne il più possibile per scostarle dall’angolo del muro di fronte, con supporti estensori in orizzontale, supporti che purtroppo non sono riuscito a reperire da nessuna parte, eccetto un supporto di 50 cm per antenna satellitare, trovato su eBay. Quindi ho dovuto accantonare definitivamente l’idea di scostare le antenne mettendo delle belle traversine in orizzontale.
Ho comperato due antenne, una UHF a pannello, una Yagi UHF e un accoppiatore. Il VHF non serve più, in zona è stato definitivamente spento e adesso il segnale televisivo arriva tutto in UHF.
L’antenna a pannello è una Fracarro PU4AF LTE (guadagno 11-14 dB), e arriva a casa senza un componente indispensabile, il polarizzatore verticale, che va comperato separatamente.
L’altra antenna è una Yagi UHF di 18 elementi, una DiProgress DP2812LY (guadagno 10-13 dB).
L’accoppiatore è un miscelatore da palo, un Emme Esse 83101AL (perdite d’inserzione 4/3.5 dB).
Il maltempo di inizio settembre ha portato al guasto dell’amplificatore Emme Esse 83932CE e ho dovuto anticipare la sostituzione dell’antenna. Qui apro una parentesi: purtroppo c’è un atteggiamento indecoroso da parte del distributore dell’energia elettrica, una tendenza tutta moderna, di attaccare e staccare la corrente con il brutto tempo. Questa continua intermittenza alle lunghe porta delle conseguenze sui dispositivi elettrici.
Il risultato è un amplificatore d’antenna che si accende ma non trasmette più alcun segnale. 10 mesi di servizio. E dire che funzionava alla perfezione! Da buttare.
Prima di togliere la vecchia antenna dal tetto, ho staccato l’amplificatore e messo un raccordo tra i connettori F, giusto per vedere quanto segnale arrivava senza amplificatore. Il segnale arrivava a sufficienza sulla presa TV principale, del soggiorno. Puntando alla meglio il trasmettitore più distante, il segnale del mux Rai A segnava potenza 46, non male per un impianto logoro.
Non sono un antennista e non dispongo di un misuratore professionale, sono più un appassionato di gingillerie elettroniche. Per aiutarmi con il puntamento ho portato un televisore Samsung 22 pollici direttamente sul tetto, il Samsung ha una utilissima funzionalità Auto diagnosi che fornisce tre informazioni sul segnale: Livello errore-Bit, Potenza segnale, Qualità segnale. Mettere un televisore sul tetto è esilarante! Non ho avuto il tempo di fotografare nulla, le nuvole incalzanti e il tempo esiguo mi hanno fatto procedere spedito con il cambio di antenna.
Ho tirato giù il palo d’antenna e smontato la vecchia Log, poi ho montato le 2 antenne, messo il nastro isolante e le fascette per tenere fermi i cavi, infine ho riposizionato il palo sulle staffe. Per simulare l’attenuazione ho fatto delle prove con il conduttore di rame semplicemente appoggiato. Come mi aspettavo l’antenna a pannello ha un segnale più forte della Yagi. Facendo le prove, ho ottenuto risultati di segnale migliori con la palina posizionata più in alto possibile, un po’ a discapito della stabilità del palo.
Scendo dal tetto e faccio qualche prova, sulla presa TV del soggiorno, mux Rai A, potenza segnale 50, sulla presa TV della camera, potenza segnale 54. Faccio una scansione, 88 canali trovati, mancano La7, TV8, Iris; qualcosa non va, risalgo sul tetto.
Intanto dei nuvoloni grigio-scuri cominciavano ad accentrarsi nella zona. Sono sceso per pranzo e risalito quasi subito. Ho portato il cavo di discesa della mansarda direttamente sul tetto e posizionato precario l’accoppiatore. Una volta stabilita la posizione ottimale, ho iniziato a verificare la potenza del segnale di tutti i mux ricevibili, concentrandomi sui mux che veicolano i canali secondari. La7 HD con 10/14 di potenza segnale, TV8 HD saltellante, con 10 di potenza segnale e forte errore-Bit, Iris con problemi visibili e ricezione compromessa. Il tempo andava peggiorando e le nuvole oscure erano giunte sopra la mia testa, non c’erano fulmini ma si era alzato un vento poco promettente. Ho nastrato l’accoppiatore sul palo, risceso tutti gli attrezzi, e sono sceso di fretta dal tetto.
Qualche goccia d’acqua appena, il cielo schiarito, una pausa di un’ora e di nuovo sul tetto. Per prima cosa ho accorciato il cavo di discesa. Era ossidato anche più in basso, pensando di dover installare in un prossimo futuro un amplificatore da palo, ho deciso di sostituire tutto il cavo fino al punto di congiunzione in mansarda. Il corrugato sul tetto sembrava essere ostruito. Alle 18:30 con mia sorpresa estraggo il cavo e trovo nastrata un’aggiunta maschio-femmina proprio sotto all’antenna.
Non ricordavo che nel 2003, una volta passato il cavo fino in mansarda, non bastava per portarlo sul tetto e feci una rapida aggiunta proprio in quel punto. Aggiunta tremenda. Riattacco il cavo nuovo all’accoppiatore e La7 HD, TV8 HD e Iris non hanno più problemi. Riposiziono il cavo in mansarda, sulla presa TV del soggiorno, mux Rai A, potenza segnale 74. 234 canali trovati.

Il segnale arriva a sufficienza senza amplificatore e penso di lasciare così, se l’amplificatore si guasta non viene bypassato e non si vede un bel nulla. L’unica pecca è Iris che al piano abitato ha un po’ di errore-Bit, pur essendo visibile senza disturbi, questo mi fa temere per la stabilità del segnale con grosse intemperie. Staremo a vedere.
Se da un lato la sostituzione dell’antenna era oramai necessaria, dall’altro trovo inutile e costoso il DVB-T2 e per diversi termini. Per come lo vedo io, il DVB-T2 è uno spreco immane di risorse e un ritardo ulteriore nella tanto auspicata transizione digitale. Tanti televisori da sostituire e smaltire, impianti TV da risistemare, ulteriori costi per gli operatori, ulteriore inquinamento, energivoricità, altre materie prime da destinare a una tecnologia già obsoleta.
Sarebbe stato più lungimirante un progressivo passaggio alla IPTV, veicolando il segnale televisivo direttamente da internet, con lo streaming. Nel mentre si sarebbe potuta agevolare di più la banda larga e far confluire tutti i servizi over IP, TV e telefonia compresi.
Convergere tutti i flussi di bit su un’unica rete digitale globale: internet.
Invece la banda larga rimane tuttora indietro e il DVB-T2 comporterà costi esorbitanti per tutti. Inoltre i cospicui investimenti pubblici sulla banda, miliardi di euro tra stato e regioni, non stanno vedendo la luce. Basti fare un giro sul sito della banda ultralarga e vedere gli interminabili lavori nelle “aree bianche”, definite “a fallimento di mercato”.
La fibra ottica è inservibile, il pane è duro e l’asfalto è a toppe, ma questo è tutt’altro topic.
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