È passato un po' di tempo…

Questo articolo potrebbe contenere informazioni interessanti ma non più correntemente aggiornate.

Sono amareggiato. Questa mattina ho dovuto prendere una decisione importante: escludere Google dall’indicizzazione del blog. È stata una decisione ponderata, presa dopo oltre 3 mesi di aggiustamenti, correzioni, messe a punto, mancava solo di stendere un tappeto rosso per l’arrivo di Sua maestà Googlebot. Una immane perdita di tempo. Non ho intenzione di cambiare dominio e utilizzare il .com, né di utilizzare AMP, né di compiacere un motore di ricerca incapace di distinguere dello spam da buoni risultati. Non è più il 1998.

Dispiace dover escludere bruscamente e così, un servizio di uno dei giganti dell’hi-tech. Sembra io non possa fare altrimenti. In questi 3 mesi sono successe molte cose, è stata rubata più e più volte l’homepage di questo sito ed è stata sfruttata per fare spam nei risultati di ricerca di Google, insieme a una mole spaventosa di altri siti internet, probabilmente bersagliati da questi automi. E non è stato preso alcun provvedimento da parte di Google. Cose più volte segnalate, anche tramite i contatti email presenti nel WHOIS dei domini google.com e googleusercontent.com, e senza ottenere alcuna risposta. E questo denota anche una certa prepotenza. Provato anche a contattarli telefonicamente, cosa resa impossibile, a quanto pare, dalla situazione pandemica. Per aggiungere surrealità al surreale, è surreale che una delle più grandi aziende IT del mondo, forse la più grande, non sia contattatabile telefonicamente, però è così.

Basta perdere tempo. Pensavo si potesse porre rimedio a una situazione che si è protratta ben oltre il limite del sopportabile. Se ci vuole un mese, un anno, per aggiornare un risultato di ricerca, ci vuole un altro mese per indicizzare una pagina e si viene scavalcati dallo spam, non viene accettata una sitemap senza dare troppe spiegazioni, vengono mostrati errori casuali, si segnala più e più volte l’homepage rubata e si chiede di cancellarne la copia cache e non accade nulla per mesi, è preferibile tirarsene fuori. Per farvi un esempio, la pagina dell’informativa sulla Privacy è rimasta ferma alla versione del 2018 e a nulla sono servite le richieste di scansione. Si va a impicciare del contenuto degli iframe di Instagram, di Disqus, di Twitter, delle dimensioni dei caratteri e di quanto siano vicini gli elementi tra loro, piuttosto che indicizzare le pagine e mantenere aggiornati i risultati di ricerca. Un comportamento del tutto inatteso. Se la Ricerca di Google è abandonware, lo dicano apertamente. Nel 2021 non è in grado di comprendere cosa è spam e cosa non lo è, però si permette di fare delle penalizzazioni, disquisire sul come andrebbero mostrati i contenuti, dare priorità a delle tecnologie piuttosto che a altre, ecc…


Per il momento farò a meno dei risultati di ricerca di Google, esistono altre alternative, se pur meno utilizzate, e poi ci sono i social, questo è un blog con pochi post, ma ha comunque una sua dignità.


Addio Googlebot - Immagine con un tappeto rosso e il file robots.txt dove Googlebot viene escluso